Come partecipare a una CER? Il supporto tecnico di Regalgrid Europe e le soluzioni di finanziamento offerte da Intesa Sanpaolo

Capire come partecipare a una CER è il primo passo per coglierne appieno il potenziale. Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) offrono a cittadini, amministrazioni e imprese l’opportunità di produrre, condividere e consumare energia proveniente da fonti rinnovabili—principalmente attraverso impianti fotovoltaici—con un duplice obiettivo: ridurre i costi energetici e contenere le emissioni di CO₂. Per illustrare i meccanismi di adesione ad una CER e i relativi benefici economici, sociali e ambientali, abbiamo intervistato due attori strettamente coinvolti: Stefano Nassuato, Direttore commerciale Regalgrid Europe, e Stefano Prandato, Direttore Area imprese Padova e Rovigo, Direzione regionale Veneto Ovest e Trentino Alto Adige – Intesa Sanpaolo.

Quali sono i servizi di supporto tecnico offerti da Regalgrid Europe alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)?

Intervista realizzata durante la 4ª edizione del Forum Duezerocinquezero di Padova

Stefano Nassuato, Direttore commerciale di Regalgrid Europe, ha offerto un’analisi approfondita sui servizi di supporto tecnico offerti da Regalgrid Europe alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), illustrando anche le dinamiche operative delle CER e il loro potenziale impatto economico e sociale. Le comunità energetiche, come ha sottolineato, rappresentano un modello innovativo che coinvolge diversi attori—privati cittadini, amministrazioni e piccole e medie imprese (PMI)—in un processo collaborativo di produzione e consumo di energia rinnovabile.

Nassuato ha evidenziato uno degli aspetti fondamentali delle CER: la capacità di accogliere membri con esigenze e profili differenti. Possono difatti aderire alla comunità energetica sia coloro che producono o intendono produrre energia—come chi possiede già impianti fotovoltaici o prevede di installarli, siano essi aziende o privati—sia coloro che, pur non avendo la possibilità o l’intenzione di installare un impianto, desiderano comunque beneficiare dei vantaggi economici e sociali offerti dalla partecipazione alla CER. In altre parole, esistono percorsi differenti su come partecipare a una CER, ciascuno tarato sulle esigenze del singolo soggetto.

Nel corso dell’intervista, Nassuato ha sottolineato l’importanza di coinvolgere attivamente i principali rappresentanti del territorio. A tal riguardo, ha accennato al progetto Ascom Energy CER di Padova, come esempio concreto dell’impegno di Regalgrid Europe nel promuovere l’adesione di realtà locali significative, al fine di creare una rete energetica condivisa che coinvolga cittadini e imprese. “Uno degli elementi fondamentali del nostro lavoro nella creazione di comunità energetiche locali — ha dichiarato Nassuato — è proprio l’individuazione dei soggetti più rappresentativi, capaci di dare il primo esempio e compiere il primo passo.”

Dal punto di vista economico, la creazione di una comunità energetica offre numerosi vantaggi ai partecipanti. Nassuato ha illustrato come le aziende possano beneficiare di incentivi aggiuntivi grazie all’energia rinnovabile prodotta in eccesso. “Un soggetto che produce energia, ad esempio attraverso impianti fotovoltaici — che rappresentano la soluzione più rapida ed efficiente, con tempi di ritorno dell’investimento molto brevi — difficilmente riuscirà a consumare internamente il 100% della produzione. È frequente, infatti, che si generino surplus di energia. In questi casi, aderire a una comunità energetica consente di amplificare il vantaggio economico: l’energia eccedente può essere venduta a un operatore di rete, a un rivenditore, a un trader, oppure al GSE attraverso il contratto di ritiro dedicato. In tal modo, il produttore riceve un’ulteriore premialità quando un consumatore nella propria area preleva quell’energia”, ha spiegato Nassuato, fornendo anche dati specifici per evidenziare il potenziale economico di questo modello.

Il meccanismo di remunerazione, unito agli incentivi statali, dimostra nei fatti come partecipare a una CER permetta di rientrare più rapidamente dell’investimento, mentre si riduce la bolletta complessiva.

Intesa Sanpaolo sostiene la transizione energetica delle imprese: 140 milioni di euro per le PMI

Intervista realizzata durante la 4ª edizione del Forum Duezerocinquezero di Padova

Il contributo di Stefano Prandato, Direttore Area imprese Padova e Rovigo, Direzione regionale Veneto Ovest e Trentino Alto Adige – Intesa Sanpaolo, ha messo in evidenza il sostegno finanziario che le banche possono offrire alle imprese. In particolare, Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione una cifra complessiva di 140 milioni di euro, destinata principalmente a sostenere le PMI nel percorso della transizione energetica. Le PMI, che rappresentano una delle categorie principali destinatarie delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), possono così contare su risorse dedicate. “Le imprese necessitano di liquidità per intraprendere il percorso della transizione energetica. Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione una cifra complessiva di 140 milioni di euro, destinata principalmente alle PMI”, ha dichiarato Prandato.

Nel corso dell’intervista, Prandato ha spiegato come Intesa Sanpaolo abbia attivato strumenti finanziari specifici, come il finanziamento S-Loan CER. Questo strumento consente alle imprese di ottenere un finanziamento pari al 100% dell’investimento (esclusa l’IVA), con una durata che può arrivare fino a 20 anni. “Abbiamo messo in campo uno strumento finanziamento che si chiama S-Loan CER, uno strumento destinato alla sostenibilità delle aziende. Cosa prevede? Un impegno dell’azienda ad aderire a una comunità energetica, con la banca che valuta l’investimento e lo finanzia fino al 100% (esclusa l’IVA), per una durata che può arrivare fino a 20 anni. Questo consente di abbattere il valore della rata, riducendo l’impatto sulla normale attività aziendale e aumentando i benefici per l’impresa”, ha spiegato Prandato.

Tuttavia, le comunità energetiche non offrono solo vantaggi economici, ma hanno anche un impatto positivo sotto il profilo ecologico e sociale. “Abbiamo messo a disposizione uno strumento che non solo offre vantaggi economici per incentivare anche le aziende meno energivore a fare questa scelta, ma che rappresenta anche una scelta sociale. Le comunità energetiche, infatti, generano un impatto ecologico positivo, favorendo l’autoproduzione di energia, e un impatto sociale, restituendo valore al territorio e permettendo alle fasce più deboli di accedere a energia a basso costo”, ha specificato Prandato.

Come partecipare a una CER?

Se sei un’azienda o un privato e ti stai chiedendo se entrare in una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) sia vantaggioso, comincia comprendendo come orientarti in questo percorso. Come evidenziato da Nassuato, le CER solitamente mettono a disposizione delle landing page, nelle quali vengono illustrate le caratteristiche del progetto e resi disponibili i moduli di pre-iscrizione. Tali schede permettono a produttori e consumatori – siano essi enti privati, aziende o amministrazioni – di registrarsi per aderire alla comunità energetica. L’adesione prevede generalmente un costo di ingresso, ossia una “fee di ingresso una tantum“, senza oneri ricorrenti nel tempo. I benefici economici sono proporzionali alla quantità di energia condivisa all’interno della comunità.

Tuttavia, per avere una panoramica completa e dettagliata sulle modalità di adesione e sui costi, è sempre consigliabile contattare direttamente la CER di interesse. In questo modo, sarà possibile valutare con maggiore precisione la convenienza dell’iniziativa per la propria azienda o famiglia, innescando, allo stesso tempo, un circolo virtuoso di risparmio energetico e salvaguardia ambientale.

Le Comunità Energetiche Rinnovabili rappresentano oggi uno dei percorsi più concreti verso la decarbonizzazione diffusa. Sapere come partecipare a una CER significa, per cittadini e imprese, ridurre i costi dell’energia, ottenere incentivi mirati, migliorare la propria impronta ambientale e restituire valore al territorio. Regalgrid Europe, lato tecnico, e Intesa Sanpaolo, lato finanziario, mostrano come il modello sia già ben consolidato: il prossimo passo è soltanto decidere come partecipare a una CER, fare il primo clic sulla landing page e unire le forze per la transizione energetica italiana.

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