Carlo Calenda al Forum Duezerocinquezero: la decarbonizzazione è un’opportunità, ma così com’è strutturata oggi non è fattibile

La transizione energetica rappresenta oggi uno dei temi più urgenti nell’agenda politica e industriale europea. In Italia, le sfide legate alla decarbonizzazione e alla sostenibilità impongono decisioni che sappiano conciliare gli obiettivi ambientali con le esigenze del tessuto produttivo. Ne abbiamo parlato con Carlo Calenda, Senatore della Repubblica, in occasione del Forum Duezerocinquezero di Padova, per approfondire la sua visione sul percorso energetico intrapreso dal nostro Paese.

Obiettivi europei: “Così come sono, non sono raggiungibili”

Carlo Calenda ha espresso il suo scetticismo riguardo alla fattibilità degli obiettivi fissati dall’Unione Europea per la decarbonizzazione. Sebbene ritenga che la transizione energetica sia necessaria, il Senatore ha evidenziato come gli obiettivi stabiliti dalla Commissione Europea non siano per niente realistici. “Io personalmente non ritengo che nessuno di quegli obiettivi sia realizzabile. La decarbonizzazione è un processo necessario, è un trend da seguire e rappresenta anche un’opportunità economica, ma non nel modo in cui è stata strutturata dalla Commissione europea”, ha dichiarato Calenda. A suo parere, la struttura attuale della transizione è destinata a fallire se non vengono considerati gli impatti diretti sulle imprese italiane e sulle dinamiche industriali. Il rischio, secondo il Senatore, è che l’introduzione di regolamenti troppo rigidi possa incentivare il trasferimento delle attività produttive all’estero, senza raggiungere gli scopi di riduzione delle emissioni.

I dazi di Trump: un rischio per l’economia globale

Un altro tema discusso riguarda le politiche protezionistiche adottate dall’amministrazione Trump, che, secondo Calenda, stanno generando un impatto negativo sulle economie globali. “Non si è mai vista una cosa così. Trump così facendo distrugge le catene globali del valore”, ha sottolineato il Senatore.

Le tariffe imposte dagli Stati Uniti, a suo avviso, non solo influiscono sull’export verso quel mercato, ma generano incertezze che minano la fiducia degli investitori. Calenda ha precisato come l’incertezza economica prodotta da queste politiche sia estremamente dannosa per il nostro Paese: “Non è solo una questione di quanto perderemo in export verso l’America – che già di per sé è un tema rilevante. Il vero problema è che tutto questo sta generando un’ondata di incertezza e di sfiducia enorme. Nelle economie di mercato, quando la sfiducia cresce troppo, si innesca la recessione: la gente smette di investire e di spendere, e con la recessione arriva la crisi economica. Questo è il vero problema dell’operazione messa in atto da Trump”, ha dichiarato.

Carlo Calenda al Forum Duezerocinquezero: servono misure adeguate per tutelare le imprese

Per mitigare gli effetti delle politiche protezionistiche adottate dall’amministrazione Trump, Carlo Calenda ha avanzato una serie di misure operative. La prima proposta riguarda l’implementazione di un piano di supporto per le imprese italiane, finalizzato a preservare e rafforzare la competitività del sistema industriale nazionale. Tra le misure proposte dal Senatore figurano il disaccoppiamento tra il costo del gas e quello delle altre fonti energetiche — per consentire contratti diretti con le imprese, evitando il passaggio in borsa — e la revisione degli incentivi. Secondo il Senatore, questi interventi potrebbero garantire una maggiore stabilità dei costi energetici per le imprese, riducendo l’esposizione alle fluttuazioni del mercato.

In secondo luogo, Carlo Calenda ha evidenziato l’importanza di introdurre politiche fiscali mirate alle grandi aziende tecnologiche statunitensi, proponendo una tassazione sul fatturato che possa compensare le disparità competitive rispetto alle imprese europee. “È proprio questo ciò di cui Trump ha paura”, ha osservato il Senatore, suggerendo che una misura di questo tipo potrebbe indurre il Presidente degli Stati Uniti a rivedere le proprie politiche protezionistiche, riducendo così l’incertezza economica a livello globale.

Considerazioni finali

L’intervento di Carlo Calenda al Forum Duezerocinquezero ha messo in luce le difficoltà della transizione energetica italiana, evidenziando le sfide economiche e politiche che ne rendono particolarmente complesso il completamento. Queste difficoltà si accentuano ulteriormente in un contesto globale in cui le politiche economiche e commerciali esercitano una forte influenza sul nostro sistema produttivo. In questo scenario, secondo Calenda, gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione stabiliti dall’Unione Europea rischiano di essere difficilmente raggiungibili senza una revisione approfondita delle strategie attuali, richiedendo un approccio che tenga conto delle specificità del contesto italiano. Solo così sarà possibile trovare un giusto equilibrio tra sostenibilità ambientale e sviluppo industriale.

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