Siviglia e Hannover ridisegnano la mobilità con i dati

La mobilità di Siviglia e Hannover sta per cambiare  il modo in cui ci spostiamo nelle nostre città e trova una risposta alla domanda; ma come possiamo rendere le nostre città più vivibili, meno inquinate e più efficienti? Dal mese scorso, e per i prossimi due anni, gli assessorati ai trasporti di queste due capitali europee hanno stretto una collaborazione strategica con il sustainable urban transitions lab del prestigioso politecnico di Zurigo. il loro obiettivo? rispondere a una domanda apparentemente semplice ma profondamente complessa: qual è il modo più efficace e meno costoso per convincere i cittadini a lasciare l’auto privata e adottare un sistema di trasporti multimodale?

La data science al servizio della mobilità a Siviglia e Hannover

dimenticate i vecchi contatori manuali e i sondaggi sporadici. l’approccio di Siviglia e Hannover è radicalmente nuovo: si basa sull’analisi di milioni di spostamenti anonimi. Questi dati provengono da fonti disparate ma ricchissime: gps, reti mobili, carte di viaggio elettroniche e una fitta rete di sensori stradali. tutte queste informazioni vengono poi incrociate con dati sulle infrastrutture esistenti – pensiamo a corsie preferenziali, piste ciclabili, stazioni di ricarica – e, fondamentale, con le preferenze reali degli utenti: quanto tempo sono disposti ad aspettare, quale sia il costo massimo accettabile, o la loro disponibilità a fare qualche centinaio di metri a piedi.

Questa immensa quantità di dati, gestibile solo grazie alle tecnologie più recenti, permette di fare qualcosa di straordinario: simulare in anticipo l’impatto di nuove infrastrutture. cosa accadrebbe se domani aprissimo una nuova linea tranviaria? o se spostassimo di cinquanta metri una fermata dell’autobus? le risposte non sono più congetture, ma previsioni basate su dati concreti.

Al centro di questo progetto innovativo ci sono i cosiddetti “mobility hub“. questi sono nodi strategici dove autobus, metropolitana leggera, servizi di bike sharing ed e-scooter convivono in armonia. l’idea è semplice ed efficace: arrivare con un mezzo e ripartire con un altro in meno di due minuti, senza la burocrazia di tornelli o biglietti diversi. le prime simulazioni sono entusiasmanti: un hub ben posizionato può ridurre il tempo totale di viaggio del 15% e, cosa ancor più importante, le emissioni locali di co₂ del 10%.

Ma la domanda chiave rimane: dove posizionare un hub simile per massimizzare i benefici? qui entra in gioco la modellazione agent-based del laboratorio di Zurigo: ogni cittadino virtuale riceve un “gemello digitale” completo di orari di lavoro, abitudini di svago, budget e persino la propensione al ritardo. simulando il tempo virtuale per anni in pochi minuti di calcolo, si può osservare come cambiano il traffico, i parcheggi e la qualità dell’aria.

Obiettivi e prospettive future: il modello mobilità Siviglia e Hannover per l’Europa

Per Siviglia, questa analisi è particolarmente urgente, dato che la città sta valutando l’estensione della rete metropolitana leggera verso i quartieri a sud. I modelli indicano che la presenza di tre hub integrati lungo il nuovo tracciato potrebbe spostare fino a trentamila spostamenti giornalieri dall’auto privata al trasporto pubblico, rendendo la linea economicamente sostenibile. Hannover, dal canto suo, sta sperimentando hub più piccoli ma diffusi, come parcheggi di quartiere dove convivono autobus elettrici, cargo-bike condominiali e colonnine di ricarica.

l’obiettivo comune di entrambe le città è ambizioso ma cruciale: dimezzare entro il 2030 i chilometri percorsi in auto privata all’interno del perimetro urbano. tutto questo non è più solo un esercizio teorico. il regolamento dell’Unione Europea richiede a tutte le città capoluogo di redigere un piano urbano della mobilità sostenibile entro il 2027, dimostrando con numeri alla mano quali strategie metteranno in campo per abbattere realmente le emissioni.

Siviglia e Hannover aspirano a diventare veri e propri casi-studio, con infrastrutture decise non più “a naso”, ma con la stessa cura con cui si progetta un chip o una missione spaziale. Forse è la volta buona che le nostre scelte quotidiane di mobilità smettano di essere un piccolo stress e diventino la leva con cui ritagliarci città più vivibili, silenziose e, perché no, a prova di cambiamento climatico. un futuro dove ogni goccia di co2 risparmiata conta, e ogni spostamento diventa un passo verso un ambiente migliore.

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